Sono un tipo abbastanza pignolo, soprattutto quando si parla di cosmetici.
Sono la mia passione e il mio lavoro: è un argomento serio per me.
Ogni giorno vengo a contatto con decine di vaccate cosmetiche: le trovo nelle pubblicità in televisione, nei video su YouTube, me le propinano le promoter al supermercato, persino il mio barbiere prova a fare il cosmetologo.
All’inizio mi scaldavo per ogni cosa: dovevo salvare il mondo dalle vaccate cosmetiche.
Una volta ho segnalato a Groupon un prodotto che si chiamava “OLIO ALL’ACIDO IALURONICO”. Non può esistere. L’acido ialuronico è un glicosamminoglicano, non si scioglie nell’olio. Groupon non mi ha mai risposto. Ci sono rimasto male.
È passato del tempo e mi sono accorto che combattere contro le vaccate cosmetiche è come combattere contro i mulini a vento.
Sono troppo grosse e troppo diffuse: tu piccolo tecnico di laboratorio barbuto non potrai mai vincere. Fine della storia.
Adesso quando vedo una vaccata cosmetica faccio un sorrisino rassegnato.
Al massimo faccio uno screenshot e lo mando a qualche collega che possa capire il mio disagio.
Però…
Però mi sono imbattuto in un articolo sul blog di ClioMakeUp.
Un articolo apparentemente innocuo. Un articolo sulle saponette.
È il sapone che mi ha fatto innamorare del mondo dei cosmetici: non potevo non leggerlo. L’articolo ha il migliore degli intenti: le saponette sono il nuovo trend, sono ecologiche, sono skin friendly, sono… ECCOLA LI’. Una vaccata cosmetica. Faccio il mio sorrisino rassegnato, sto per fare uno screenshot quando… ECCONE UN’ALTRA. Certo, è un’imperfezione, un tecnicismo, ma io dal Team Clio mi aspetto… EH NO. LA TERZA VACCATA. E poi la quarta, la quinta… fino alla nona. NOVE.
Non potevo stare zitto.
Don Chisciotte è tornato alla carica.
A seguire, in nero stralci dell’articolo e in rosso i miei commenti.
Dopo qualche bonaria frecciatina all’articolo del Team Clio (vi voglio bene!), seguirà in un prossimo articolo, una breve spiegazione su cosa sono DAVVERO le saponette e su come scegliere quali acquistare in modo consapevole…
perché demolire senza ricostruire non serve a niente! (cit. quel gran figo di Socrate).
La saponetta, se vegan e naturale, è realizzata esclusivamente con glicerina e oli vegetali… EHM, VERAMENTE SERVONO OLI, ACQUA E SODA CAUSTICA, IL GLICEROLO SI FORMA DA SOLO (1) …composto al quale non viene aggiunta acqua (BALLA POTENTE!) e per questo non necessita di conservanti chimici. SICURI SICURI? (2)
Durata e facilità di conservazione sono altri due fattori che giocano a favore della bar soap, che può durare molto più a lungo di un classico detergente liquido. FORSE. MA FORSE NO. (3)
Una barra di sapone solido naturale contiene esclusivamente molecole di sapone, per rimuovere le impurità, e molecole di glicerina, che permettono alla pelle di rimanere idratata per tutto il giorno. NON E’ VERO. NE’ CHE C’E’ SOLO QUELLO, NE’ CHE BASTA LA GLICERINA DEL SAPONE A MANTENERE LA PELLE IDRATATA (4) CHE SONO SCEMI QUELLI CHE HANNO INVENTATO LE CREME IDRATANTI? Sfatato, dunque, il mito secondo cui la classica saponetta potrebbe rivelarsi aggressiva sulla pelle e causare secchezza. SFATATO? E’ BASTATO DIRLO? FACILE! (5)
Inoltre, è sufficiente verificare il Ph della saponetta e assicurarsi che sia vicino a quello della pelle (5,5) per scongiurare la secchezza cutanea! QUESTO IO NON CREDO. UN SAPONE NATURALE A pH 5,5 NON ESISTE (7) E pH SI SCRIVE CON LA p MINUSCOLA E LA H MAIUSCOLA… NON DATE LA COLPA AL CORRETTORE!
Per la pelle, infatti, sono molto più “pericolosi” detergenti e saponi chimici perché, per via delle formulazioni molto più elaborate, possono disidratare la cute. COSA C’ENTRA CHE LA FORMULAZIONE E’ ELABORATA?!? NIENTE! (8)
Attenzione anche alle fragranze sintetiche, che possono provocare arrossamenti. ANCORA CON ‘STA STORIA CHE LE COSE SINTETICHE FANNO MALE E QUELLE NATURALI SONO BUONE? EH BASTA, SU!!! (9) SE ANCHE TU LA PENSI COSI’, DAI UN’OCCHIATA QUI.