Cooking with Le Prince: Risotto d’Anniversario

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Un anno fa, il 12 maggio, io e il mio Luca ci siamo sposati! È servita un’attenta programmazione, attenzione per ogni dettaglio, impegno e sacrifici, non solo da parte nostra, ma anche di tutte le persone che, con le loro battaglie, hanno reso possibili le unioni civili nel nostro Paese. È stato proprio come me lo hanno sempre descritto: il giorno perfetto, il più bello della mia vita, quello che non si potrà mai dimenticare. È stata una cerimonia meravigliosa, seguita da una festa bellissima: l’hanno resa tale le nostre famiglie e i nostri amici, che ci hanno riempiti d’affetto e che hanno vissuto questo evento con noi come la cosa più naturale che c’è senza badare ad altro se non al nostro amore.
Abbiamo organizzato una festa tradizionale, con un menù ricco in cui ogni piatto raccontava un po’ della nostra storia: infatti i piatti che abbiamo proposto sono quelli a cui siamo legati da sempre.

Quello che vi racconto oggi è il risotto con i Loertis. L’ingrediente principale di questa ricetta sono proprio i loertìs, ovvero i germogli del luppolo (sì, quello che si usa per fare la birra) che verso la fine di marzo inizia a spuntare lungo i corsi d’acqua e le strade di campagna, assieme a ortiche e violette. La pianta produce dei fusti simili a liane che si aggrovigliano attorno a tronchi o qualsiasi altra cosa vi sia nei dintorni. Se ne consumano solo le cime, tenere e saporite, che si raccolgono ad una lunghezza di circa 15 cm e si riuniscono in mazzetti. Fin da piccolissimo andavo con la mia nonna Alda a raccogliere questo piccolo tesoro spontaneo che cresce lungo i fossi, ed è lei che mi ha insegnato come cucinarlo. Questa è una ricetta antica, un piatto povero che viene dalla tradizione contadina della mia terra. Io l’ho voluto esaltare e ve lo propongo come l’ho mangiato al mio matrimonio, come lo mangiamo sempre a casa nostra. Vediamo come fare!

INGREDIENTI:

  • Un mazzetto di loertìs del peso di circa 50 g
  • 400 g riso tipo Vialone Nano
  • Brodo di verdure
  • Olio extravergine, sale, pepe, noce moscata
  • 200 ml vino bianco fermo
  • 200 g robiola morbida
  • 80 g Grana Padano grattugiato
  • Petali di rosa secchi (potete trovarli anche in erboristeria)

COMINCIAMO!

Dopo aver raccolto i loertìs, lavateli bene in acqua fresca con un cucchiaino di bicarbonato, per eliminare qualsiasi impurità. Scolateli e lasciateli sgocciolare su di un canovaccio pulito.
Tagliateli quindi sommariamente a pezzetti lunghi un paio di centimetri.

In una padella scaldate un filo d’olio ed una noce di burro. Mettetevi i loertìs tagliati, un pizzico di sale, pepe e noce moscata. Bagnate con una tazzina d’acqua e cuocete a fuoco dolce fino a quando non saranno appassiti. Tenere da parte.

Scaldate il brodo in un pentolino: non appena bolle, abbassate la fiamma al minimo e tenete coperto. Preparate anche la robiola tagliata a pezzettini e conservatela in un piattino nel frigorifero.

In un tegame, scaldate un filo d’olio e versatevi il riso. Tostatelo per qualche minuto mescolandolo continuamente per non farlo bruciare. Sfumate col vino bianco e lasciatelo evaporare.

 

 

Iniziate la cottura del riso aggiungendo un paio di mestoli di brodo per volta. Dopo la prima aggiunta di brodo, versate sul riso anche i loertìs con il loro fondo di cottura.

Proseguite cuocendo il risotto in questo modo per sedici minuti esatti, aggiungendo un mestolo di brodo per volta affinché il riso cuocia rimanendo morbido ma non brodoso, per non far spaccare i chicchi.

Trascorso il tempo di cottura, aggiungete la robiola, il formaggio grattugiato e una noce di burro.

Mescolate vigorosamente per mantecare bene il tutto.

Servitelo nei piatti spolverando con petali di rosa frantumati.

Le voilà!

CONSIGLI:

  • È davvero facile reperire i loertìs, perché sono una pianta molto comune più o meno in tutta Italia. Se non sapete dove trovarli, andate in campagna e chiedete al primo contadino che passa: vi saprà senz’altro dare indicazioni. Se proprio non li trovate, potete sostituirli con degli asparagi verdi. Tagliateli a tronchetti alti circa 1 cm e trattateli allo stesso modo.
  • Quando raccogliete i loertìs, potete conservarli per qualche giorno in frigorifero, messi in un bicchiere con dell’acqua come fossero dei fiori. Per averli tutto l’anno, potete anche scottarli un paio di minuti in acqua leggermente salata, quindi scolateli e congelateli. Quando vi serviranno, vi basterà scongelarli e procedere come da ricetta.
  • I petali di rosa servono a guarnire il piatto. Potete sostituirli con del fiordaliso secco, dei petali di calendula, di girasole, oppure addirittura un mix di tutti questi fiori. Se lo gradite però potete decorare il piatto con fiori freschi. Già che siete per i campi, potete cercare qualche violetta o dei fiori d’ortica, che si abbinano perfettamente ai colori del risotto.
  • Quando impiattate, il riso dovrà essere “all’onda” cioè morbido, ma non brodoso. Fate la prova con un cucchiaio: infilatelo nel riso e se resta in piedi vuol dire che è troppo sodo. In questo caso aggiungete ancora mezzo mestolo di brodo per regolare la consistenza.

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Se vi è piaciuta questa ricetta, mettete un bel follow QUI –>” SUGAREAL “ e tornate a trovarmi qui sulla rubrica FOOD il prossimo mese per un piatto speciale: parola di Le Prince!!
Le Prince

Chef Pâtissier

Nella vita ho tre passioni: cucinare, cucinare e ancora cucinare. La mia Saturday Night fever? Preparare l'arrosto per il pranzo della domenica.

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