10 + 1 miti da sfatare sull’abbronzatura

Sono un topo da laboratorio ma anche io, di tanto in tanto, vedo il sole.
Anche io, di tanto in tanto, prendo il mio bel salviettone e me ne vado in spiaggia al lago. In queste occasioni mi capita sempre – giuro, sempre! – di sentire qualcuno pontificare riguardo a cosa bisogna o non bisogna fare al sole: il più delle volte sono fesserie, falsi miti che vengono portati avanti di generazione in generazione.
Quanto sento qualcuno spararne una bella grossa – tipo “io mi bagno di birra così mi abbronzo prima” – mi viene voglia di alzarmi e andare a dirgli che ha appena detto una sonora cavolata. Non ho mai avuto il coraggio di farlo.
Oggi, però, ho deciso di levarmi qualche sassolino dalla scarpa!

1. “Non metto la protezione solare altrimenti non mi abbronzo.”

Questo è in assoluto il falso mito più diffuso e più dannoso: a causa di questa convinzione, migliaia di persone ogni anno prendono il sole senza protezione… e si scottano!
Le protezioni solari non sono scudi impenetrabili: immaginale come una rete sottile, che trattiene molto ma non tutto. Ecco, quel po’ di raggi UVB che passa fra le maglie della rete è più che sufficiente a dare il via a quella complessa serie di eventi biochimici che ha come risultato finale la sintesi della melanina e quindi l’abbronzatura.
È vero, con la protezione solare l’abbronzatura è più lenta però è molto più duratura nel tempo.
E poi, se non usi la protezione solare, corri il rischio di scottarti e quindi spellarti come un peperone alla griglia… rendendo inutile tutta la fatica che hai fatto per abbronzarti!

2. “Io prendo il sole poco per volta: non mi serve la protezione solare.”

Prendere il sole poco per volta è effettivamente un’ottima abitudine: lo consiglio anche io nella mia guida all’abbronzatura perfetta! Essere esposti quotidianamente a piccole dosi di raggi UVB è il modo migliore per stimolare la pelle a produrre più melanina. Anche se inizi a prendere il sole in primavera e ti esponi poco per volta, ti consiglio di usare sempre e comunque una protezione solare. Innanzi tutto, senza protezione solare non hai difese contro i danni a lungo termine causati dai raggi UVA. Usare i piedi di piombo può risparmiarti il fastidio della scottatura ma non può nulla contro i raggi UVA! Con la protezione solare ti metti anche al sicuro da spiacevoli incidenti: che succede se un bel giorno ti addormenti al sole e al posto dei soliti 20 minuti ci stai 3 ore?

3. “Uso una crema solare SPF50: è impossibile che mi scotti!”

Se devo essere sincero, io per la spiaggia consiglio di usare sempre e solo un latte solare SPF30. Ma, al di là dei numeri e delle preferenze personali, questa frase non è sbagliata… è solo incompleta! La versione corretta è: “Uso nel modo giusto una buona crema solare: è impossibile che mi scotti.” Se ti interessa sapere quali caratteristiche debba avere una buona protezione solare e come usarla al meglio ti consiglio di leggere il mio articolo sulle protezioni solari.
Sai perché un latte solare SPF30 in realtà protegge meglio di una crema solare SPF50? No? Ti consiglio di buttare un occhio, allora!

4. “Io prendo il sole in acqua: così mi abbronzo prima e non mi scotto.”

Ma che bello! Un doppio mito da sfatare!
Non è vero che in acqua ci si abbronza prima e non è vero che in acqua non ci si scotta!
Se vogliamo essere pignoli, è la spiaggia il posto migliore in cui prendere il sole: i piccoli cristalli di cui è composta la sabbia riflettono la luce in tutte le direzioni, aumentando la quantità di raggi UVB che colpiscono la pelle.

L’acqua, che sia quella del mare o della piscina, non aumenta l’effetto dei raggi UVB, ma non li filtra nemmeno. Ecco perché non è vero che nell’acqua non ci si scotta. Nell’acqua, se mai, si sopporta meglio il sole: la temperatura dell’acqua è più bassa di quella dell’aria e l’acqua filtra bene i raggi infrarossi, la componente della radiazione solare che veicola il calore. Se sulla spiaggia la pelle inizia a bruciare, ti viene spontaneo pensare: “Mi butto in acqua, così non mi scotto.” In realtà l’acqua ti dà solo una sensazione di freschezza, ma i raggi UVB continuano a penetrare e fare danni… te ne accorgerai il giorno dopo!

5. “Io ho la pelle scura: posso stare quanto voglio al sole”.

La melanina è la difesa naturale della pelle dal sole.
Il pelo è la difesa naturale della pelle dal freddo.
Andresti mai in Alaska avendo come unica protezione il tuo pelo? Non credo proprio!
E allora perché ti metti al sole protetto solo dalla tua melanina?

Alcuni, come Francesca, hanno l’incarnato di porcellana delle dame del Settecento.
Altri, come Stella, hanno avuto in dono da Madre Natura una meravigliosa pelle ambrata (e una massa di capelli afro che richiedono più cure di una coppia di gemelli iperattivi di cinque anni).
Ma tutti, proprio tutti, devono mettere la protezione solare.
Può sembrare incredibile ma avere una pelle molto scura o nera equivale ad avere sempre addosso una crema solare con SPF10: una bassa protezione, quindi! Se hai la pelle chiara ma una bella abbronzatura, conta di avere sempre addosso una crema solare SPF3. Senza contare che, a prescindere dal colore e dall’abbronzatura, se non usi una protezione solare – cos’è, la decima volta che lo dico? – non ti difendi dai raggi UVA e quindi aumenta il rischio di danni profondi che possono portare ad un melanoma. Fra l’altro il melanoma, per chi ha la pelle scura, è più difficile da diagnosticare proprio a causa del colore della pelle.

6. “Per preparare la pelle al sole, faccio le lampade”.

Per capire perché non è vero, devo spendere due parole su come funzionano le lampade abbronzanti. Le lampade abbronzanti irradiano sulla pelle per breve tempo e ad alta intensità raggi UVA. I raggi UVA causano stress ossidativo che a sua volta porta a due fenomeni: il primo è la mobilitazione della melanina da strati profondi a strati superficiali della pelle; il secondo è la parziale degradazione della melanina, che assume una colorazione più intensa. I raggi UVA non aumentano il contenuto di melanina della pelle, fanno solo in modo che la melanina che c’è già diventi più scura e più evidente. Quindi visto che il contenuto di melanina non aumenta ma anzi la qualità della melanina peggiora, le lampade abbronzanti non sono assolutamente utili a preparare la pelle al sole.

7. “Per preparare la pelle al sole, uso l’autoabbronzante”.

Ecco, se le lampade abbronzanti sono una scorciatoia che c’entra poco con la vera abbronzatura, l’autoabbronzante non c’entra proprio proprio niente.
I prodotti autoabbronzanti non causano la sintesi di melanina né la mobilitano o la modificano. I prodotti autoabbronzanti contengono diidrossiacetone (DHA) una molecola in grado di dare reazione di Maillard con gli amminoacidi della cheratina della superficie della pelle… non scappare, adesso ti spiego! La reazione di Maillard è la reazione chimica che dà, ad esempio, il colore alla crosta del pane. I prodotti della reazione di Maillard sono molecole arancio-bruno che non hanno nessuna capacità di neutralizzare i raggi UV. Gli autoabbronzanti in pratica non fanno altro che “colorare di arancione” la superficie della pelle e non sono assolutamente utili a preparare la pelle al sole.

8. “Io sto sotto l’ombrellone: non mi posso scottare.”

Ne avevamo già parlato nell’articolo sull’importanza delle protezioni solari, ma forse te lo sei perso. Puoi benissimo scottarti anche sotto l’ombrellone: uno studio dell’Università di Valencia apparso sulla rivista “Photochemistry and Photobiology” ha mostrato che l‘ombrellone trattiene solo due terzi della luce solare. Se dovessimo esprimere la protezione fornita dall’ombrellone con un fattore di protezione solare, questo sarebbe 3: decisamente basso, vero?
Ecco perché per non scottarsi è necessario usare una protezione anche sotto l’ombrellone!

9. “Io in spiaggia tengo la maglietta: non mi posso scottare.”

Per i vestiti si può fare lo stesso identico ragionamento fatto per l’ombrellone: i raggi UV passano in parte attraverso il tessuto e raggiungono la pelle. Se dovessimo esprimere la protezione fornita da una maglietta asciutta con un fattore di protezione solare, questo sarebbe compreso fra 3 e 6 a seconda del tipo di tessuto. Tieni presente che la protezione fornita dal tessuto bagnato è di molto inferiore rispetto a quella del tessuto asciutto: mettere una t-shirt bianca mentre fai il bagno è come non mettere assolutamente nulla!

10. “Mangio un sacco di carote, così mi abbronzo prima”.

Non fraintendermi, io sono un convinto sostenitore del legame fra alimentazione, salute e bellezza della pelle. Ti dirò di più: secondo me, la prima e più importante delle regole da seguire per avere una pelle perfetta è “Fai attenzione a quello che mangi”.
Ti sei ingozzato di carote peggio di Bugs Bunny? Mi dispiace per te, è stato tutto inutile: le carote non stimolano in alcun modo la sintesi di melanina e quindi non ti fanno abbronzare di più.

Forse non avrei dovuto essere così brutale… ci sono un paio di cose interessanti da dire sui carotenoidi, le molecole che danno il colore alle carote.
I carotenoidi sono dei potentissimi antiossidanti naturali, capaci di neutralizzare efficacemente i radicali liberi. Se prendi molto sole, la pelle è soggetta ad un alto stress ossidativo: un po’ di antiossidanti in più le faranno sicuramente bene. Anche se non c’è un collegamento diretto ed immediato con la sintesi di melanina, per avere un’abbronzatura perfetta consiglio di consumare cibi ricchi di carotenoidi.
Un’altra cosa: è scientificamente provato che se assumi dosi estremamente alte di carotenoidi, questi tendono ad accumularsi nella tua pelle conferendole una colorazione leggermente aranciata. Il problema è che le dosi necessarie a pigmentare la pelle sono così alte che possono essere pericolose per la salute nel lungo periodo. Vale la pena rischiare?

11. “Io per abbronzarmi prima mentre prendo il sole metto sempre…”

È tutto inutile. Davvero, è tutto inutile. Tutto.
Non esiste nulla che spalmato sulla pelle durante l’esposizione al sole acceleri l’abbronzatura.
Non ci sono cosmetici ultraprofessionali o rimedi della nonna che tengano: non funziona! Punto.

La pelle unta non si abbronza prima di quella asciutta: al massimo resta più idratata. Usa un olio abbronzante solo se contiene dei filtri solari… ma non per abbronzarti prima, per proteggerti dal sole!
Ogni anno l’AGCM, Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, sanziona le industrie cosmetiche che vendono acceleratori dell’abbronzatura. Le multe ammontano a poche decine di migliaia di euro: per le industrie in questione è una goccia nel mare, ecco perché continuiamo e continueremo sempre a vedere questi prodotti sugli scaffali!

I cosmetici abbronzanti sono praticamente inutili ma almeno sono sicuri.
Quello che mi spaventa davvero sono i rimedi della nonna: possono essere molto dannosi, anche se sono totalmente naturali.

Per scrivere questo articolo, ho fatto delle ricerche e ho trovato delle cose allucinanti. Un buon sunto di tutto il peggio che la rete può offrire è qui: per lo meno si sono degnati di concludere ricordando che i rimedi naturali non sostituiscono i prodotti solari!
In questo articolo trovate una simpatica carrellata di cose senza senso: mix di oli vegetali spacciati per abbronzanti, oleolito di iperico preparato nel modo sbagliato, oleolito di carota… e basta con ‘sta carota! La cosa più assurda, che nella sua semplicità è una assoluta perla di idiozia, è questa: un abbronzante preparato con il succo di un limone e mezzo bicchiere di olio di oliva. Mia nonna con questa cosa ci condiva il pollo alla griglia e c’è gente che se lo spalma in spiaggia: sono indignato! Ve lo demolisco in due parole: il succo di limone è troppo acido e abbassa il pH della pelle in un momento – l’esposizione al sole – in cui andrebbe lasciata tranquilla; l’olio di oliva può occlude i pori e provocare punti neri e brufoli, metterlo proprio mentre si suda non è un’idea geniale; l’acqua contenuta nel succo a contatto con l’olio di oliva – specialmente al caldo e sotto il sole! – lo fa irrancidire e lo trasforma da anti-ossidante in pro-ossidante; in mancanza di conservanti c’è il rischio che il prodotto venga attaccato da microorganismi vari e si trasformi in una bomba batteriologica… SERVE ALTRO?

Concludo questa lunga carrellata di miti da sfatare con un piccolo aneddoto familiare: mia zia, da ragazza, ha preso il sole per un intero pomeriggio con il corpo cosparso di lattice di foglie di fico. Le avevano detto che faceva bene. Ti risparmio i dettagli, ho già scritto troppo per oggi. Ti dico solo che le infermiere del pronto soccorso, dopo trent’anni, stanno ancora ridendo.

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Continuate a seguire la nostra sezione #Beauty per altre preziose dritte!

Luca

Cosmetic guru

After years on the books and a bit of luck, I succeeded in turning my passion into a job: in fact I am working for a company which produces natural raw materials for cosmetics. "Beauty will save the world", Dostoevskij wrote; and this is what I aspire to do everyday: making the world a better place, beginning with your skin.

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