Febbraio: carnevale, San Valentino, il mio compleanno, la fashion week…
Sì, ho decisamente svariati motivi per amare questo mese bizzarro, che arriva e svanisce in un attimo.
Tranne il meteo. Per quello non c’è verso: gelo siberiano, finto sole primaverile e se vogliamo strafare ecco servita pure la neve!
Febbraio mi rende ansiosa per la bella stagione, proprio non vedo l’ora che arrivi: se fate shopping online (come si fa a resistere ai Best Online Shops di Phranci ?!?!) avrete familiarità con l’impazienza.
Mentre sogno di barattare il piumino per un bikini su un’isola caraibica…BAM!
Ecco che ricomincia il tour nelle 4 capitali della moda per la fashion week…AUTUNNO INVERNO 2018 (ovviamente).
Mai una gioia. O forse sì?
Mi mancherà pure il bikini, ma le collezioni del prossimo autunno mi hanno letteralmente scaldato il cuore!
Sulle nostre Insta-stories vi abbiamo dato un assaggio della fashion week di New York, dagli abiti in passerella alle star in prima fila: ecco gli stilisti che si sono aggiudicati la nostra TOP 5 !!
1.
PRABAL GURUNG
“Pink Feminism”
Lo stilista nepalese continua ad esprimere il suo forte interesse per l’attivismo sociale attraverso la moda. Per la collezione autunno inverno 2018 Prabal Gurung sceglie d’ispirarsi a due società dal taglio femminista: la tribù matriarcale Mosuo in China e la Gulabi Gang, gruppo attivista dell’India. Cosa accomuna queste due realtà? Il rosa! Un colore largamente conosciuto per essere simbolo di sensibilità e dolcezza, che per queste due realtà è invece simbolo di forza e coraggio. Nella collezione anche bellissime combinazioni nel blu, bianco e nero. Le silhouette conservano un affascinante taglio orientale e anche se alcuni capi ed accessori risultano fin troppo elaborati, la collezione resta un grande SI per noi!
2.
OSCAR DE LA RENTA
“The beauty of past & future”
Quanto è difficile prendere le redini di una storica casa di moda, di fama mondiale?
Ad occhio e croce si direbbe un compito “difficilissimo”: io ho l’ansia anche solo a riproporre ad amici le storiche ricette di famiglia!
Eppure c’è chi ci riesce con successo, facendolo pure sembrare un gioco da ragazzi.
E’ il caso di Laura Kim e Fernando Garcia: direttori creativi di Oscar De La Renta da meno di 2 anni, che hanno già portato a casa due collezioni acclamate dalla critica di settore. Con la collezione autunno 2018 direi che facciamo terna: in passerella ci sono le silhouette ed il gusto del fondatore originario, ma a tutto ciò si aggiunge una nota di modernità capace di attrarre anche un pubblico più giovane. Le star della collezione? Quel fantastico cappotto rosso indossato dalla modella Grace Elizabeth in apertura e quel romantico e fluttuante abito floreale con corpetto in velluto nero, indossato dall’angelica Maartje Verhoef.
3.
ALEXANDER WANG
“Business Woman x the Matrix”
Per la sua ultima sfilata addio al calendario della fashion week di New York, Alexander Wang riesce a fare l’impossibile: presentare una collezione decente.
Considerando quanto fosse imbarazzante la collezione primavera estate 2018 (#WangFest), è stato bello vedere in passerella una chiara idea di design e styling.
“When you’re not the CEO but still wanna dress like one”: questo il punto di partenza della collezione autunno inverno 2018, che si propone di celebrare la forza femminile nel mondo del lavoro. Benché sia difficile immaginare molti degli abiti proposti come delle vere mise da ufficio (e lo styling alla Matrix non aiuta), sono certa che la collezione otterrà largo consenso sui social, probabilmente grazie a Bella Hadid. La celebrity model ha infatti ammirato la collezione dalla prima fila: sarà un’impressione, ma vedendo sfilare tutte le modelle con uno styling affine al suo signature look, probabilmente non le sarà stato difficile immedesimarsi nei look proposti.
4.
CALVIN KLEIN
“Apocalypse & Popcorns”
Andiamo sul concettuale e con Raf Simons sarebbe difficile il contrario.
Lo stilista belga porta in scena la sua terza collezione per Calvin Klein…e che scena!
Sullo sfondo, un fienile rivestito da fotografie di Andy Warhol e un’inaspettata distesa di pop corn: è subito chiaro che i denari non mancano alla casa madre.
Con l’arrivo delle modelle e dei modelli, la scenografia prende vita, e sembra di assistere ad un film di fantascienza: passamontagna in maglia, giacche segnaletiche, guanti argentati e abiti in Mylar!!
Elementi diversi, a tratti non convenzionali, ma di forte impatto e con un punto in comune: il concetto di sicurezza e protezione.
Un concetto ispirato forse dalla realtà della società americana, ma anche dal cinema, infatti lo stesso stilista dice di essersi lasciato influenzare dal thriller Safe (1995) con Julianne Moore, dove la protagonista sviluppa una malattia che la rende intollerante all’ambiente esterno.
Per la seconda volta Raf Simons ripropone il tema del cinema, quale struttura portante dell’America (ecco spiegato il prato di pop corn!): se con la precedente collezione il richiamo all’horror metteva in luce il lato oscuro del Paese, questa volta lo stilista vuole portare un po’ di speranza.
Consiglio: scomponete i look, valutate ogni strato e potrete trovare qualcosa di davvero bello.
5.
MARC JACOBS
“80’s Haute Couture 2.0”
Marc Jacobs ha fegato.
Lo stilista americano chiude la fashion week di New York in modo memorabile, con una drammatica collezione che parla di eccessi nelle forme e nei colori.
Spalle squadrate ed imbottite, fiocchi, cappotti overisize e drammatici cappelli neri: un chiaro tributo (forse un po’ estremo) all’haute couture anni ’80, firmata da grandi nome come Mugler, Ungaro e Saint Laurent.
Inutile dire che il pubblico si divide tra chi grida al “genio!” e chi invece resta sconcertato da una collezione a tratti grottesca, che di commerciale forse ha ben poco.
E voi da che parte state?
pictures: Vogue Runway
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