PARIS COUTURE WEEK: Top Fashion Moments

L’alta moda torna a far parlare di sè portando in scena le collezioni Haute Couture per la primavera 2018.

MAISON RABIH KAYROUZ SS18 Haute Couture show in Paris. Picture by Regis Colin Berthelier.
Maison Rabih Kayrouz SS18 Haute Couture show. Picture by Regis Colin Berthelier/ Source

Anche se parliamo di abiti che difficilmente vedremo nelle vetrine e che potremmo permetterci solo contraendo svariati mutui, non ci siamo preclusi un’occasione unica per sognare : eccovi quindi i Top Fashion Moments dell’ultima Paris Couture Week!

La rivoluzione dell’alta moda

VALENTINO Spring 2018 Couture

Opulenta ed irraggiungibile, romantica e senza tempo: questi sono alcuni dei classici aggettivi che caratterizzano il mondo dell’alta moda, una dimensione così lontana dalla realtà di tutti i giorni che istintivamente fa riflettere sulla sua utilità e quindi sul suo futuro. Pierpaolo Piccioli è riuscito a dare una risposta più che concreta a questa domanda, portando in scena una collezione incredibile, che fa riflettere sul valore umano degli artigiani su cui si fonda l’industria stessa della moda. Infatti ad ogni abito è affidato il nome di chi l’ha confezionato: niente dee stilizzate o personaggi di fantasia, il tributo va agli artigiani dell’atelier di Roma. Un messaggio importante che va contro la tendenza della moda attuale, dove regna il fast fashion, lo spreco e lo sfruttamento della manodopera.
L’attenzione si sposta quindi sulle forme degli abiti, sul design, così attuale che a tratti sfiora il casual: niente decorazioni eccessive o costumi da principessa.

A coronare una collezione che è già arte di per sé, i bellissimi cappelli firmati dal designer inglese Philip Treacy.

Ludi Nature: quando la moda reinterpreta la natura

IRIS VAN HERPEN spring 2018 couture

C’è chi dice che l’alta moda sia arte vera e propria.
Iris van Herpen ne è un esempio. LETTERALMENTE.
La sua maestria nell’utilizzare strategicamente il linguaggio della moda, per riprodurre le bellezze della natura, è davvero incredibile: a farla da padrone sono le suggestive stampe 3D che l’anno resa famosa in tutto il mondo.
L’effetto wow però non ci è concentrato solo a fine sfilata: il resto della collezione ha offerto infatti una serie di look molto interessati, versioni più attualizzate ed indossabili dell’opera d’arte in chiusura.

Glamour retro

ELIE SAAB spring 2018 couture

Paris est une Fête.
Questo il titolo della collezione tutta lustrini e piume dello stilista libanese Elie Saab: infatti per la collezione primavera 2018 couture, il designer re-immagina i party esclusivi della Parigi anni ’20 con un tocco contemporaneo.
Siamo lontani anni luce dal moderno minimalismo di Valentino, ma chi sceglie Elie Saab vuole il sogno ed il lusso degni di una principessa.
Inutile dire che ogni volta che quest’uomo porta in scena una collezione devo fare scorta di tranquillanti: too much beauty!

Bellezza velata

CHANEL & DIOR spring 2018 couture

Se Karl Lagerfeld ambienta in un romantico giardino urbano la sua collezione d’alta moda per Chanel, Maria Grazia Chiuri sceglie un’ambientazione più astratta per presentare le sue creazioni couture per Dior.
Due ispirazioni contrapposte, ma con un piccolo aspetto comune: un beauty look che lascia un velo di mistero sulla donna che indossa le loro creazioni.
Per Chanel si tratta di un piccolo velo decorato con lustrini e fiori freschi, che esalta un make up leggero e romantico (future spose, prendete nota!). Per Dior, un look più drammatico: infatti le modelle sfilano con delle suggestive maschere di tulle, un piccolo tributo all’artista surrealista Leanor Fini, grande amica di Christian Dior, famosa per le sue opere e per gli esclusivi balli in maschera che era solita organizzare.

L’alta moda ha parlato: staremo a vedere cosa ci riserveranno le sfilate pret-a-porter in presentazione dall’8 Febbraio. Sarà tempo di innovazione oppure no? 

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Stella

Editor-in-Chief

Credo tutto sia iniziato con la mia passione per la scrittura e la curiosità verso il mondo della moda. SUGAREAL è il risultato dell’incontro di queste due passioni (nonché una sorta di figlio per me). Quando non parlo di moda o delle (dis)avventure dell’essere mamma, mi perdo nella musica e nelle serie tv.

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