GOLDEN GLOBES 2018: tra “power dressing” & “girl power”

Avete mai pensato che i vostri vestiti potessero lanciare un messaggio?
Ok andiamo oltre le frasi fatte o i cori da stadio: indossare una uniforme comunica “appartenenza ad un determinato gruppo”; portare una croce al collo oppure un velo sulla testa sono i segni di una religione; mettere la tuta il sabato mattina è un chiaro segno di liberazione e un’aperta dichiarazione d’amore al divano.

Abiti lussuosi ed esclusivi possono suscitare meraviglia ed invidia allo stesso tempo, immedesimazione e distacco: è quello che ci si aspetta da Hollywood e dalla awards season.
Ma non quest’anno.
Il 1 Gennaio le donne più potenti di Hollywood (300 nomi tra attrici, produttrici ed altri volti noti) hanno svelato al mondo la nascita del movimento Time’s Up (“tempo scaduto”), un progetto sviluppato in risposta agli scandali sessuali (il caso Weinstein tra tutti), che hanno investito l’industria dello showbiz alla fine del 2017. Time’s Up non è solo una protesta contro gli abusi, le discriminazioni e le molestie subite da donne e uomini sul posto di lavoro, ma anche un progetto concreto finalizzato a raccogliere fondi a sostegno delle vittime di tali eventi.

Che c’entra con i Golden Globes 2018?
Lo show di premiazione più importante dopo gli Oscar ha servito l’occasione perfetta per il vero debutto del movimento Times’s Up: tutte le star hanno infatti deciso di vestire di nero per esprimere la propria solidarietà e sostegno alle vittime di abusi.

“I think people are aware now of a power imbalance and it’s something that leads to abuse, it has led to abuse in our own industry. We want to fix that and we feel emboldened in a thick black line dividing then from now.”– Meryl Streep

Ma la rivoluzione non si ferma ad un semplice abito nero: infatti le attrici hanno sfilato sul tappeto rosso e sono salite sul palco dimostrando una forte consapevolezza, sicurezza e senso di unità. Intelligenza, talento e fascino: la ricetta autentica del girl power (e senza Spice Girls!). Ecco gli effetti positivi di una sana dose di potere femminile:

  • women support women: purtroppo siamo abituati a vedere il contrario, ma la soddisfazione di far cadere certi stereotipi è impagabile. Per questo abbiamo apprezzato il gesto di alcune attrici come Meryl Streep, Emma Watson e Susan Sarandon , che hanno deciso di cogliere l’occasione per celebrare alcune importanti attiviste, il cui impegno sociale è fonte di grande ispirazione e speranza. Nell’ordine:  Ai-jen Poo, direttrice del “National Domestic Workers Alliance”; Marai Larasi direttrice esecutiva dell’organizzazione Imkaan (a sostegno delle vittime di abusi e pregiudizio razziale) e co-presidente de “End Violence Against Women Coalition”; Rosa Clemente una coordinatrice, cronista polistica e giornalista che si batte per diverse cause di valore sociale.
  • Anche gli uomini hanno scelto di vestire di nero ed indossare la spilla Times’Up in solidarietà al movimento. Saggia scelta, ragazzi.
  • Natalie Portman annuncia le nomination per miglior regista e non si lascia scappare l’appunto “sono tutti uomini!”.

 

 

  • Il cast tutto al femminile di Big Little Lies vince come miglior mini serie drammatica.
    Big Little Lies’ cast: Laura Dern, Nicole Kidman, Zoe Kravitz, Reese Witherspoon, Shailine Woodley
  • Oprah Winfrey riceve il premio alla carriera (l’annuale Cecil B. DeMille award) ed in cambio offre al mondo un discorso memorabile.
    C’è già chi la vede come prossimo presidente degli Stati Uniti d’America e noi la voteremmo ad occhi chiusi (anche se la fanta-politica italiana ha comunque il suo perché).

 

Da spettatori e stato bellissimo vedere Hollywood così unità per lanciare un messaggio importante che va oltre la sola industria del cinema. Ancor più bello è vedere come un segno così semplice (il dress code della serata) abbia spinto le persone a parlare apertamente di un problema che purtroppo fa parte dalla nostra società e della nostra storia da fin troppo tempo. Che sia l’inizio di un cambiamento? Lo speriamo.

Per questo motivo ci sembrava stupido ed irrispettoso ridurre l’intero evento ad una spiritosa lista di best & worst dressed.
Abbiamo scelto invece di evidenziare semplicemente i diversi stili con cui le star hanno affrontato questo memorabile red carpet:

UN PIZZICO DI COUTURE

Turbanti, mantelli ed un tocco di avant-garde: meravigliose. 

Tracee Ellis Ross in Marc Jacobs / Diane Kruger in Prada / Caitriona Balfe in Chanel

PARTY ON THE BACK

I designer di questi look si sono assicurati un “effetto wow” a 360° 

Dakota Johnson in Gucci (azzeccata la nostra previsione 2018!) / Millie Bobby Brown in Calvin Klein (azzeccata la nostra previsione 2018!)

POWER DRESSING

Tailleur classici o destrutturati: basta poco per comunicare autorevolezza

Claire Foy in Stella McCartney / Gal Gadot in Tom Ford / Debra Messing in Christian Siriano

SHINE LIKE A STAR

Lustrini, paillette e cristalli: come si fa a resistere?

Saoirse Ronan in Atelier VersaceKerry Washington in Prabal Gurung / Margot Robbie in Gucci

SEMPLICITA’

Abiti eleganti dalle linee pulite esalatati solo dai gioielli: la semplicità vince tutto.

Viola Davis in Brandon Maxwell / Zoe Kravitz in Saint Laurent  / Reese Witherspoon in Zac Posen

TRASPARENZE

Appena accennate, illusorie oppure vistose e sfacciate: tutte le sfumature della femminilità.

Angelina Jolie in Atelier VersaceAllison Janney in Mario Dice / Kate Hudson in Maison Valentino

Chiudiamo la carrellata con la social star e modella Kendall Jenner, che sta ai Globes come un pandoro a ferragosto sulla spiaggia di Jesolo. Tuttavia siamo contenti che questo vistoso abito Giambattista Valli si stato scomodato per una buona causa.

Kendall Jenner in Giambattista Valli at the 2018 Golden Globes
Stella

Editor-in-Chief

Credo tutto sia iniziato con la mia passione per la scrittura e la curiosità verso il mondo della moda. SUGAREAL è il risultato dell’incontro di queste due passioni (nonché una sorta di figlio per me). Quando non parlo di moda o delle (dis)avventure dell’essere mamma, mi perdo nella musica e nelle serie tv.

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