Best Top 5 collections from Milan Fashion Week SS18

Terza tappa del mese della moda? Milano!
Dopo sugo al pomodoro e la pizza, la moda è sicuramente un segno distintivo della cultura e della tradizione artigiana italiana.
Da Versace a Prada, la capitale della moda italiana non si è preoccupata di non deludere le aspettative, anzi si è assicurata di superarle del tutto. Non parliamo solo collezioni raffinate e d’impatto, ma di vere emozioni: Milano si mette al centro del mondo per una settimana e ricorda a tutti che la moda italiana ha ancora molto da dire .

Ecco i 5 momenti memorabili della Milan Fashion Week (collezioni primavera estate 2018):

AN ICONIC FASHION MOMENT 

VERSACE & the tribute to Gianni Versace

A 20 anni dalla scomparsa del fratello Gianni, Donatella Versace decide di scrivere un’emozionante lettera d’amore al fratello: un testo figurativo, fatto di abiti, stampe e volti che non sono altro che l’eredità della maison Versace, il segno indelebile che Gianni ha lasciato nel mondo della moda.
Di questa sfilata non colpisce solo l’idea di riproporre i design del fondatore del marchio, oppure la presenza delle iconiche supermodels alla fine della sfilata (Naomi Campbell, Claudia Schiffer, Helena Christensen, Cindy Crawford e Carla Bruni): quello che mi ha commosso è il fatto che Donatella Versace abbia trovato la forza di condividere con il mondo la sua storia, la storia della sua famiglia, in un modo così grandioso e allo stesso tempo intimo.
Questa sfilata mi ha ricordato perché amo la moda.

 

A GENIUS COLLECTION

PRADA: Celebrating the power of women with comics

Miuccia Prada. Se per qualsiasi motivo non sapete il suo nome è il momento di appuntarlo sul frigo (per me funziona così, tutte le cose importanti stanno sul frigo. Per non dire quello che c’è nel frigo. Sacro).
Per la collezione primavera estate ci troviamo catapultati nel mondo dei fumetti, non solo nella scenografia (strepitosa), ma anche negli abiti: 8 artisti contribuiscono a dipingere l’idea di una donna forte e determinata, di carattere ma anche dolce.
Ad aggiungere pepe alla collezione una velata nota punk: secondo me questa è una delle collezioni meglio riuscite dell’intera stagione.

 

#OTT ACCESSORIES

DOLCE & GABBANA

Qualcuno ci vede la solita minestra riscaldata, ma la verità è che Domenico Dolce e Stefano Gabbana amano i codici della cultura italiana e i loro capi non possono che esserne un manifesto.
A colpire la mia attenzione questa volta non sono state le vivaci stampe a tema gastronomico e turistico, bensì l’innegabile fascino degli accessori: esagerati ed estrosi, ma sicuramente unici!
Occhiali over-size iper decorati, borse vistose e scarpe gioiello: a quale dareste una chance?

“NEVER CHANGE A WINNING TEAM”

GUCCI 

Squadra che vince non si cambia. La nuova formula eccentrica, dal vago sapore vintage e dall’aspetto massimalista è il mix vincente della maison Gucci nell’era di Alessandro Michele.
Piace/non piace, ma se esci di casa improvvisamente sei sfigato se di Gucci non hai manco il profumo (che tra parentesi è stra buono; ho provato il campioncino di Gucci Bloom ad un Duty Free in aeroporto e da allora guardo con occhi lascivi la boccetta da 100 ml). La nuova collezione ha effettivamente qualcosa di nuovo? Ad un primo sguardo forse no, ma il gioco è proprio questo: nella moda ormai forse non si crea realmente più nulla, al massimo si ricicla, si ripropone la memoria del passato con codici e occhi più moderni.

A PLEASANT SURPRISE

BOTTEGA VENETA

Una vera sorpresa. Non che prima fosse inguardabile, ma era come assaporare una panna cotta a fine pasto: deliziosa, ma non indimenticabile.
Il direttore creativo Tomas Maier si è invece assicurato di farci gustare una torta di…ok, basta ho fame. Quello che voglio dire, dubbie metafore a parte, è questa collezione è davvero stupenda: ben concepita, ben realizzata e decisamente desiderabile.

Stella

Editor-in-Chief

Credo tutto sia iniziato con la mia passione per la scrittura e la curiosità verso il mondo della moda. SUGAREAL è il risultato dell’incontro di queste due passioni (nonché una sorta di figlio per me). Quando non parlo di moda o delle (dis)avventure dell’essere mamma, mi perdo nella musica e nelle serie tv.

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